Fuko ha 38 anni. Gli ultimi dieci li ha passati completamente da sola, in una gabbia dalle sbarre verdi. Almeno nei precedenti 25 anni aveva avuto la compagnia di Dumbo, e le cose andavano meglio. Il tempo passa più in fretta per un elefante che se fosse ancora lì, tra gli alberi della foresta o a rotolarsi nel fango del paese dove è nato, potrebbe contare sulla compagnia di decine di altri elefanti. Perché è così che vivono i pachidermi, asiatici o africani non importa. A loro piace stare in gruppo, giocare, schizzarsi l’acqua con le proboscidi uno con l’altro, girovagare in lunghe carovane. SonoRead More →

Multe salate per chi li frusta, acqua, riparo all’ombra e rigidi orari da rispettare per il trasporto di uomini o cose. Sono le regole in vigore a Santorini per limitare la visibilità negativa dovuta al tradizionale trasporto di turisti sugli asinelli locali. Ma secondo Christina Kalouni, l’attivista ateniese che vive a Santorini da 10 anni e ha fondato un rifugio che accoglie gli asini maltrattati dell’isola, si tratta solo di vecchie disposizioni che ogni anno vengono ribadite dalle istituzioni, in occasione del ritorno mediatico negativo che colpisce l’isola a causa della forte affluenza di turisti scandalizzati dalle condizioni di sfruttamento in cui versano gli asini.Read More →

Neanche in Asia c’è pace per gli elefanti. Le foto, terribili e impressionanti, non lasciano dubbi. Non è più soltanto l’avorio delle zanne dei pachidermi africani a rappresentare un’attrattiva per i bracconieri. Continua a crescere il numero degli elefanti asiatici uccisi in Myanmar per la loro pelle. E’ questa infatti la nuova frontiera del bracconaggio: uccidere elefanti, non importa se maschi, femmine in età riproduttiva o cuccioli ancora non adulti, per scuoiarli e trasformare la loro pelle in medicinali per il mal di stomaco o perline per collane, da mettere in vendita soprattutto su internet e soprattutto per il mercato cinese. Oppure catturali vivi, sottrargliRead More →

Nel blu profondo di blu Nazzareno ci tornerà con un GPS sulle spalle. Nazareno, la gigantesca tartaruga Caretta Caretta finalmente libera dai 70 grammi di plastica e lenza che stavano per far scoppiare il suo stomaco e il suo intestino e che l’avevano ridotta inerme e galleggiante senza forze in balia delle onde nello Stretto di Messina, sabato 25 agosto tornerà a prendere il largo con le sue forze. Perché grazie al Centro Ricovero Tartarughe Marine di Brancaleone (e grazie al prezioso supporto della Guardia Costiera di Messina che l’ha ripescata) è salva e la sua vita, preziosa, non è più in pericolo. In questiRead More →