Squalo balena: una Giornata Internazionale per ricordare che rischiamo di perderlo

È il pesce più grande del mondo. Eppure è inoffensivo e nuotarci accanto, senza disturbarlo, è meraviglioso. Visit Qatar ha fotografato con un drone la sua migrazione nelle acque a nord dell’emirato: centinaia di esemplari che nuotano liberi nel blu

Con una ventina di metri di lunghezza e una trentina di tonnellate di peso, è il pesce più grande del mondo. Eppure, malgrado le centinaia di minutissimi denti, lo squalo balena è inoffensivo e di nessun pericolo per l’uomo, se non per la sua stazza. Il 30 agosto è la sua Giornata Internazionale, istituita nel 2012 per ricordare il pericolo che corriamo di perderlo. Infatti circa il 75% della popolazione mondiale di squali balena vive negli oceani Indiano e Pacifico, mentre l’altro 25% si trova nell’Atlantico, ma secondo la Lista Rossa IUCN, i dati combinati di entrambe le regioni mostrano che la popolazione di squali balena è probabilmente diminuita di più del 50% negli ultimi 75 anni.

Inoffensivo, maestoso, enorme e affascinante, ma in pericolo

Nuota lentamente, più o meno cinque chilometri orari, si immerge a profondità piuttosto limitate e si avvicina alle coste soprattutto nei periodi dell’accoppiamento e della riproduzione. Per lungo tempo cacciato a scopi alimentari, in diverse culture è diventato oggetto di pesca industriale per l’estrazione di olio di fegato. I prodotti ricavati dallo squalo balena, inoltre, sono molto ricercati visto che vengono impiegati nella medicina cinese. La pesca intensiva e la lentezza di riproduzione hanno fatto il resto e il risultato è che lo squalo balena rischia di scomparire e con lui il suo inoffensivo e maestoso fascino che lo porta ad essere un’attrazione gettonatissima per i sub di tutto il mondo.

Nuotare con lo squalo balena

Nuotare accanto a questi giganti buoni, piatti e dalla bocca larghissima, è una meravigliosa esperienza possibile in molti luoghi del pianeta, a patto di essere disposti a rispettare una distanza di sicurezza che garantisca la sua tranquillità. Possibilmente senza attrezzature e in modalità snorkeling, per mimetizzarci il più possibile e passare inosservati, senza fare molto rumore. Si può scegliere tra Thailandia, nelle due località a circa 45 minuti dall’isola di Koh Tao, Southwest Pinnacle e Chumphon Pinnacle, dove l’offerta di immersioni “vista squalo” è frequentissima; oppure optare, tra giugno e dicembre, sulle Galapagos, dove sono organizzate anche crociere ad hoc; a Tofo Beach, nel sud del Mozambico; alle Maldive, dove il Maldive Whale Shark Reserche Programme  ha registrato oltre 8.000 incontri con gli squali balena dal 2006 e dove, tramite una app, ci si può trasformare il cittadini scienziati. Ogni squalo balena ha sulla pelle un motivo a macchie unico, proprio come un’impronta digitale. L’associazione, tramite una app, mobile Whale Shark Network Maldives, gratuita su Ios,  è riuscita a registrarne già circa 525.

In Qatar, per osservare lo straordinario spettacolo delle migrazioni

In Qatar, ogni anno uno spettacolo che ha del miracoloso cattura l’attenzione di migliaia di appassionati: si tratta di una delle più grandi migrazioni al mondo di squali balena che, in centinaia si avvicinano al largo della costa nord-orientale del paese nel periodo dell’accoppiamento che precede la riproduzione. Qatar Tourism  è riuscita a riprenderne una attraverso un drone: le immagini sono magnifiche e lasciano senza fiato. Centinaia di esemplari, giganteschi cetacei che si muovono in gruppo spinti dal naturale istinto alla vita. Con 560 chilometri di costa, il Qatar ha una lunga tradizione di immersioni e una fauna marina ricchissima da esplorare: gli squali balena sono fra i frequentatori delle acque del Golfo e si possono osservare facendo snorkeling, in crociere appositamente organizzate oppure con semplici giornate di osservazione dalle imbarcazioni, sfruttando soprattutto il periodo tra aprile e settembre, durante la loro migrazione annuale nella regione, quando si trovano in gruppi di molte centinaia.

Trixie e la triste fine degli squali balena prigionieri negli acquari

È possibile immaginare un’animale così grande, spinto dalla sua stessa natura a percorrere ogni giorni chilometri e chilometri nelle acque dei mari più sconfinati, prigioniero di un acquario? Si può immaginare un essere che si nutre di plancton e di micro organismi marini, alimentato artificiosamente in una piscina? Eppure Trixie, arrivata nel 2006 al Georgia Aquarium di Atlanta dalla capitale di Taiwan, Tapei, era stata, insieme a Alice, Ralph e Norton, gli altri esemplari della sua specie rinchiusi nell’acquario, tra le star più gettonate e amate dai visitatori. Fino al 2020, quando è morta dopo 15 anni di prigionia. Dopo di lei, anche Ralph e Norton sono morti. Quindi i nemici degli squali balena non sono soltanto l’inquinamento, la pesca selvaggia, le reti in cui si impigliano, l’olio e il grasso che si ricavano dal fegato. Ma anche gli uomini, in particolare chi va a caccia per imprigionarli e venderli ai delfinari di tutto il mondo e chi, malgrado tutto, paga ancora un biglietto per vedere un animale in cattività. Bene ricordarlo nella Giornata Internazionale dello Squalo Balena

tutte le foto sono gentilmente messe a disposizione da Visit Qatar

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