Hydra e Chamaeleon tornano libere dopo le cure al Sea Rescue Ireland

Hydra e Chamaeleon tornano libere dopo le cure al Sea Rescue Ireland

Ospiti al Seal Rescue Ireland, le due foche grigie stanno per tornare in acqua dopo alcune mesi di cure. Le ferite e la malnutrizione dovuti indirettamente ai cambiamenti climatici e alla perdita dell’habitat. Il centro di recupero, l’unico in Irlanda, solo nel 2020 ha salvato e rimesso in libertà 170 foche. Come comportarsi se si avvista una foca in difficoltà.

Chamaeleon in acqua (credits: SealRescueIreland )
in foto: Chamaeleon in acqua (credits: SealRescueIreland )

Il Seal Rescue Ireland: 170 le foche salvate solo nel 2020

Dalla pagina Facebook del Seal Rescue Ireland un’immagine del centro
in foto: Dalla pagina Facebook del Seal Rescue Ireland un’immagine del centro

L’ultimo anno è stato davvero impegnativo per il piccolo santuario irlandese: 170 le foche salvate e rimesse in libertà nel 2020, rispetto alle 117 dell’anno precedente. «Siamo nati nel giugno 2010 come “Dingle Wildlife and Seal Sanctuary” nella contea di Kerry – racconta a Kodami Melanie che lavora al Seal Rescue Irleand. – Ma nel 2014 la nostra sede è stata distrutta da una terribile tempesta, costringendoci a trasferirci a Courtown dove è nato il Seal Rescue Ireland.  Da allora siamo attivi, con un team di 5 dipendenti e 15 volontari, come unico centro di salvataggio delle foche in Irlanda. Ma sono centinaia di volontari che ci danno una mano su tutta l’isola. C’è molto da fare perché tutto il nostro lavoro è finalizzato a rimettere in libertà le foche che vengono salvate».

Chamaeleon e Hydra, la coppia che sta per separarsi per tornare in mare

Chamaeleon in acqua, mentre nuota in una delle vasche rocciose del centro (credits:@SealRescueIreland)
in foto: Chamaeleon in acqua, mentre nuota in una delle vasche rocciose del centro (credits:@SealRescueIreland)

Cosa ha ferito Chamaeleon? Anche il cambiamento climatico ha le sue colpe

Un altro ospite della struttura (credits: SealRescueIreland)
in foto: Un altro ospite della struttura (credits: SealRescueIreland)

«Pensiamo che possa essersi ferito a causa di una tempesta intensa che lo ha sbattuto sulla scogliera tagliente, ferendolo. Qui le condizioni meteorologiche sono state molto dure, e arrampicarsi sulle rocce può diventare difficile per i cuccioli di foca. Il cambiamento climatico sta causando un aumento delle tempeste estreme e per i piccoli di foca che cercano di sopravvivere nei loro primi mesi di vita, si sta creando una situazione sempre più pericolosa». Oltre ai problemi ambientali ci sono anche la separazione prematura dalle loro madri o i semplici annegamenti. «Il cambiamento climatico però ci preoccupa molto: l’innalzamento del livello del mare e l’erosione costiera, significano una perdita di habitat per le foche che non trovano più luoghi dove possono fermarsi a riposare».

Per Hydra è la seconda volta al Seal Rescue Ireland

Sottopeso e con le ferite infettate. Così era stata ritrovata Hydra, nell’ottobre del 2020, grazie alla linea di soccorso attiva 24 ore su 24, tutti i giorni della settimana. L’avevano notata a Ennereilly Beach, nella contea di Wicklow, ferita e dolorante sulla spiaggia. Infatti la visita a cui era stata sottoposta al suo arrivo al centro, aveva confermato che era sottopeso, che aveva un’infezione respiratoria e che alcune delle ferite sul suo corpo si erano infettate. «All’arrivo le abbiamo somministrato un sondino con una soluzione elettrolitica per assicurarci che fosse ben idratata e che il suo sistema digestivo funzionasse correttamente – ricorda ancora Melanie. – Poi, tolto il sondino, siamo passati alla zuppa di pesce, una miscela nutriente di aringhe, olio di salmone ed elettroliti, e infine al pesce intero». Hydra era molto giovane, ma questo è usuale tra le foche grigie: le madri lasciano che i loro cuccioli badino a se stessi già dalla giovane età, cercando così di sviluppare un forte istinto di sopravvivenza, in modo che possano imparare rapidamente a nutrirsi liberamente di pesci. «Abbiamo trattato le sue ferite regolarmente con un risciacquo salino e uno spray disinfettante per favorire la guarigione e dopo quasi 3 mesi le ferite di Hydra erano guarite. Inoltre aveva guadagnato abbastanza peso da essere rilasciata di nuovo in mare insieme alle sue amiche foche grigie Nebula e Crater». Ma per Hydra non sarebbe stata la prima volta al centro.

Riconosciuta grazie al numero che le contraddistingue, Hydra in libertà non mangiava abbastanza

Di solito non tornano, ma questa volta è andata diversamente. «Alcuni mesi dopo, nell’aprile del 2021, abbiamo ricevuto l’ennesima chiamata sulla nostra hotline di soccorso: ma aveva un numero sull’etichetta che gli applichiamo prima di rimetterle in libertà, che ci diceva che si trattava sempre di Hydra. È stata quindi presa in carico da uno dei nostri 800 volontari addestrati su tutta l’isola per dare il primo soccorso alle foche in difficoltà e portarle nel nostro centro. Abbiamo capito che, dopo essere stata rilasciata in libertà, non riusciva a nutrirsi a sufficienza. E questo è un altro grande problema, legato alla diminuzione degli stock ittici che sta avvenendo un po’ in tutti i mari.»

L’inquinamento e la pesca non sostenibile stanno svuotando il mare dai pesci: le foche non sanno più cosa mangiare

Le pratiche di pesca non sostenibile, l’inquinamento, i cambiamenti climatici sono tutti fattori che conducono al medesimo punto: l’ecosistema marino continua ad impoverirsi. «Poiché gli stock ittici continuano a diminuire nelle acque irlandesi a causa di pratiche di pesca insostenibili, inquinamento e cambiamenti climatici – spiega infatti Melanie – diventa sempre più difficile per animali come le foche trovare cibo a sufficienza. Ciò significa che devono nuotare più a lungo e faticare molto di più per avere abbastanza da mangiare. E ciò equivale ad uno spreco di riserve di energia vitale che nelle fredde acque irlandesi può portare alla fame e alla morte». Questo è il motivo per cui le foche vengono considerate una “specie “bio-indicatore”:  la loro salute ci indica quanto è sano l’ecosistema in cui risiedono. «Per garantire la sopravvivenza di foche come Hydra – conclude – dobbiamo lavorare per proteggere la biodiversità marina designando aree marine protette e interrompendo il sostegno alle industrie della pesca non sostenibili».

Cosa fare se si trova una foca in difficoltà?

Un piccolo di foca: tante le cause che possono portare i cuccioli a ferirsi. Attiva una linea 24/24 per chiedere l’aiuto del centro (credits:@SealRescueIreland)
in foto: Un piccolo di foca: tante le cause che possono portare i cuccioli a ferirsi. Attiva una linea 24/24 per chiedere l’aiuto del centro (credits:@SealRescueIreland)

Non improvvisarsi veterinari, questa è la prima regola. Al Seal Rescue Ireland hanno realizzato un vero e proprio elenco di buone abitudini. La prima regola è di non mettere mai un cucciolo in difficoltà di nuovo in acqua. Se cuccioli appena nati sono feriti o malati e si trovano sulla terraferma, un motivo c’è sicuramente. Poi è indispensabile non disturbarli e osservarli da una distanza minima di 100 metri. Non toccarli è un’altra buona abitudine: potrebbero mordervi e comunque la presenza umana potrebbe portare a madri ad abbandonarne altri sani. Cani al guinzaglio e bambini lontani è sempre una buona regola per tutti i cuccioli. Infine le foto: invece di avvicinarsi usare gli zoom che possono aiutare anche a determinare immediatamente la condizione di un animale e, se necessario, ad organizzare tempestivamente un soccorso. Infine se siete in Irlanda, e il piccolo si trova da solo senza mamma in vista, ferito o se non sei sicuro del suo stato «contatta la nostra Hotline 24/7 Soccorso per consigli allo 353 – 087 393 1955».

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